Alberelli messi a dimora da pochi mesi e mai annaffiati – Distacco di grossi rami dai tronchi di alberi potati male – Messa a dimora di alberi non adatti al contesto urbano- Piante collocate nelle fioriere che continuano a seccare perché non annaffiate
Alberelli messi a dimora da pochi mesi e mai annaffiati
In primavera sono stati messi a dimora centinaia di nuovi alberi che a luglio già manifestavano i primi segni di stress causati della mancata irrigazione, quali la perdita delle foglie spesso seccate, così come i rami. È fondamentale che le piante vengano irrigate frequentemente durante la delicata fase di attecchimento, altrimenti si favorisce la morte della pianta, come nel caso di alcuni alberelli (vedi photo gallery allegata). Ricerche scientifiche hanno evidenziato che le piante provenienti da coltivazione in vasi, abbiano un tasso di mortalità alquanto elevato se l’irrigazione è carente, o peggio, interrotta dopo la messa a dimora nel terreno, come nel caso degli alberelli piantati in città.
Distacco di grossi rami dai tronchi di alberi potati male
Lo scorso mercoledì si è verificato il distacco (scosciamento) di un grosso ramo di Acero a piazza Antonello, che solo per un puro caso non ha coinvolto i passanti. Non si tratta di un caso isolato, né è stato causato dal vento, come erroneamente riportato da qualche giornale. Il 17 luglio scorso, un grosso ramo di una vecchia Jacaranda presente nella villa Mazzini, si era schiantato sul marciapiede del corso Cavour (vedi photo gallery). Anche in questo caso fortunatamente non è stato coinvolto nessun passante. Sono ormai troppi i grossi rami non adeguatamente potati e quindi appesantiti dalle piogge, o sollecitati da forti raffiche di vento che si distaccano dai tronchi, comportando diversi interventi dei vigili del fuoco. Questi pericolosi cedimenti sono evidentemente dovuti a discutibili potature operate da MessinaServizi, che hanno fatto sviluppare troppo i rami sia in altezza che lateralmente, favorendone la rottura. Oltre ai rischi di incolumità pubblica, non si possono continuamente chiamare e quindi distrarre da interventi di soccorso i vigili del Fuoco, per mettere in sicurezza alberi non adeguatamente potati a causa di questa pessima gestione del verde urbano, così come già denunciato il 22 maggio scorso in una mia nota stampa (https://renatocoletta.it/allerta-rossa-e-a-messina-vengono-giu-alberi-e-grossi-rami-colpa-soltanto-del-vento-non-proprio/).
Messa a dimora di alberi non adatti al contesto urbano
Recentemente in via San Camillo sono stati piantati, evidentemente per errore, una qualità di alberi assolutamente incompatibile con il contesto urbano. Mi riferisco agli otto alberelli di “Sophore Pendula” (vedi Photo Gallery), che hanno uno sviluppo delle chiome verso il basso (?!?) che ostacola il traffico pedonale e persino quello veicolare quando l’albero raggiunge la piena maturazione. Fra l’altro nella stessa via sono state messe a dimora correttamente anche delle Robinie, quindi si tratta di un grossolano errore nella scelta delle alberature o di qualcos’altro?
Piante collocate nelle fioriere che continuano a seccare perché non annaffiate
Una vera e propria strage di “Phoenix Roebelenii” e Gerani piantati nelle 15 fioriere in cemento di via Sant’Agostino e piazza Basicò mai annaffiate (vedi photo gallery). Recentemente quelle seccate sono state eliminate per essere sostituite con altre uguali che verosimilmente faranno la stessa fine, come quelle delle fioriere del PalaCultura, di via Monsignor D’Arrigo (fronte carabinieri) e tante altre. Per non parlare delle aiuole del tram, o della rottura di centinaia di tutori da 4 cm, distrutti dagli urti delle macchine in fase di parcheggio e precipitosamente sostituiti con quelli più adeguati da 6 cm di spessore. Altri soldi buttati.
Ci auguriamo che le piogge di settembre possano in qualche modo salvare gli alberelli e le piante destinate a seccare, ma dato che la manutenzione del verde, si fa per dire, da parte di MessinaServizi, è realizzata con i soldi dei cittadini, dobbiamo pretendere che venga fatta per bene, evitando di fare andare in sofferenza o peggio, appassire il nostro, più che mai prezioso, verde urbano.
In una nota successiva tratterò Dei ritardi incomprensibili negli interventi sui pini a rischio schianto della circonvallazione e le incongruenze del progetto “Foresta Me”. Ormai la città è diventata uno scriteriato “Spendificio”, senza confronto e condivisione con la città e le circoscrizioni, in barba ad un decentramento amministrativo mai attuato.
Renato Coletta
Consigliere IV circoscrizione