PARCO ALDO MORO, L’ENNESIMO SPOT ELETTORALE DI UN’AMMINISTRAZIONE COMUNALE RESPONSABILE DI UN PROGETTO MOLTO DISCUTIBILE E POCO FUNZIONALE.

Dopo l’entusiasmo iniziale che ogni novità scatena in tanti messinesi che persino sconoscevano l’esistenza, ho deciso di effettuare un nuovo sopralluogo dell’area. Ci si trova davanti ad un cantiere frettolosamente smontato, con errori marchiani di progettazione che hanno causato evidenti problemi infrastrutturali di sicurezza e fruibilità, alcuni lavori incompleti o realizzati grossolanamente.

All’ingresso manca apposita cartellonistica, un pericoloso dosso in corrispondenza del cancello d’ingresso, è la prima avvisaglia di un’area non fruibile per cittadini con diverse abilità o mamme con carrozzine al seguito.
Alcuni predisposti elettrici collocati all’ingresso e nello slargo presente alla fine della rampa di accesso, non sono protetti in quanto non dispongono di chiusura a protezione di eventuali atti vandalici.

Continuando il sopralluogo, mi imbatto nella vera attrattiva del Parco: una struttura fortificata del ‘600 denominata “Batteria Spagnola”, oltre che completamente interrata, è nascosta dalle balaustre del percorso sollevato. Sarebbe stato opportuno riportare alla luce i resti del fortino, rendendola anche internamente visitabile. Neanche un cartello racconta di un luogo dove i messinesi si distinsero una vittoriosa battaglia a fianco degli alleati francesi, contro gli spagnoli. il nulla che, come sempre con questa amministrazione, fa da contraltare alle foto “instagrammabili” che tanto piacciono al sindaco e agli assessori.

Si notano anche ceppaie, tronchi e scarti di potatura nascosti in una macchia sottostante il forte. Vanno immediatamente rimossi e l’area va bonificata.

La scarpata a nord presenta una serie di alberi non potati ed una pericolosa pendenza del suolo che andava contenuta con palizzate ed opere di ingegneria naturalistica, evidentemente non previste nel progetto iniziale. Inoltre si nota una pericolosa colonia di Ailanthus Altissima, un pericolo arbusto infestante che di fatto ha colonizzato buona parte del Parco. Durante un sopralluogo lo segnalai ad uno dei progettisti, invitandolo a non sottovalutare il problema e a programmare opportuni diserbi chimici per bonificare l’area. A quanto pare il mio consiglio restò inascoltato.

Il muraglione di sostegno del parco adiacente il marciapiede presenta già diverse lesioni causate dalle radici dell’Ailanthus Altissima, che è stato sommariamente tagliato, senza rimuoverne o trattare chimicamente le radici. Pertanto stanno velocemente rivegetando gli arbusti le cui radici continuano a distaccare grossi blocchi di pietre, pericolosamente in bilico sul muraglione (vedi foto). Occorre procedere al trattamento chimico di questo infestante ed al consolidamento del muro ove necessario.

Diversi alberi sono rinsecchiti, altri presentano capitozzature e rami secchi che andrebbero eliminati ed altri arbusti la cui chioma andrebbe risagomata.

Messinaservizi, ha  preso in carico la manutenzione dell’area, affidando i lavori ad una ditta locale che sta operando  con molta professionalità, nonostante le condizioni dell’area.

L’impianto di irrigazione non è stato completato, soprattutto nella scarpata a sud, dove peraltro sono state collocate essenze a casaccio, senza una naturale simmetria, in un terreno non bonificato da resti cementizi, mattoni e grosse pietre. Sarebbe opportuno bonificare il terreno, realizzare un impianto di irrigazione sul quale stendere teli pacciamanti ricoperti da corteccia e lapillo vulcanico, per esempio.
Il prato non va bene come principio progettuale, in quanto si sarebbe dovuto tenere conto del considerevole fabbisogno idrico dell’area, soprattutto nei mesi estivi ed in considerazione della penuria di acqua di cui soffre Messina. La soluzione? Sostituire il prato con tappezzanti aride che hanno un fabbisogno idrico minimo.

A tal proposito è sconcertante rilevare che per garantire l’apporto idrico ad un parco di 14mila metri quadrati, i progettisti non abbiano previsto la realizzazione di un pozzo. Si sarebbe evitato di sottrarre risorse idriche all’acquedotto cittadino, al quale il parco è collegato. A titolo di esempio un metro quadrato di prato ha un fabbisogno idrico giornaliero di 7 litri nel periodo estivo. Quindi, facendo un calcolo per difetto, nei tre mesi estivi, 1000mq di prato necessitano di oltre 600mila litri di acqua e per i circa 5mila litri di prato presenti nell’area, occorreranno 3milioni di litri di acqua per tre mesi! A questo di aggiungono le altre aree e gli alberi. Inoltre la condotta del serbatoio Gonzaga, già oggi non riesce a fornire più di 20mila litri al giorno, assolutamente insufficienti a a riempire i tre serbatoi da 20mila litri ciascuno, tant’è che Amam fa la spola giornalmente con le autobotti!

Il Sindaco, da una parte firma un’ordinanza per impedire gli sprechi di acqua in città, dall’altra taglia l’ennesimo nastro di un parco che sottrae ingenti risorse idriche all’acquedotto!

Dopo Villa Mazzini, anche questa struttura è stata frettolosamente inaugurata senza aver realizzato i servizi igienici, una vera vergogna, e senza un servizio di guardiania. Occorre urgentemente predisporre batterie di bagni chimici e la presenza di un custode durante gli orari di apertura.

Non è stato prevista all’interno del parco, una o più aree di sgambamento di cui ricordiamo il territorio della quarta circoscrizione è sprovvisto.

Per concludere dobbiamo rilevare la frettolosità e l’approssimazione nella realizzazione di un’area a verde che andava meglio progettata e resa più fruibile da tutti i cittadini, anziché dare come sempre priorità all’ennesima inaugurazione e taglio di nastro, a mo’ di spot pre-elettorale.

Messina 7 giugno 2024

Renato Coletta

Consigliere IV circoscrizione